FORMAZIONE PROFESSIONALE – IL COLLABORATORE DI CUCINA

Si parla spesso di formazione come un percorso necessario per l’ingresso nel difficile mondo del lavoro.  La formazione è il processo didattico necessario alla trasmissione delle competenze. Può riguardare sia gli studenti al termine di un ciclo di studi così come i lavoratori attivi o alla ricerca di occupazione. Nel primo caso, si parla di formazione professionale iniziale rivolta ai giovani che iniziano la propria carriera lavorativa finita la scuola, l’università o un corso post-universitario. Nel secondo caso si parla di formazione professionale continua. Un tema che coinvolge sia i lavoratori occupati sia quelli inoccupati o disoccupati. In Italia, la formazione professionale è regolata dall’articolo 117 della Costituzione e delegata alle singole regioni che hanno competenza autonoma in materia.

Ogni regione quindi istituisce corsi di formazione, di carattere tematico cioè corsi professionali che hanno come obiettivo l’acquisizione di specifiche nozioni, da poter impiegare nel proprio ambito lavorativo. I corsi di formazione ti aiutano a sviluppare competenze specifiche che possono essere utilizzate nel lavoro o nelle attività personali. Questo può aiutare a diventare più competitivi sul mercato del lavoro e di conseguenza a fare progressi nella carriera.

<<La preparazione di professionalità da inserire nei quadri tecnici di una azienda è un’esigenza richiesta dal mondo imprenditoriale che riduce drasticamente i tempi d’ingresso nel mondo del lavoro. Lavorare con personale specializzato rende dinamica ed efficiente l’azienda, riduce gli errori in fase di lavoro e gratifica il lavoratore nel suo percorso personale di crescita>> come afferma Placido Salamone imprenditore e Vicepresidente del Circolo Anspi Camminiamo insieme di Castel di Tusa ad oggi presieduto dal Rev. Padre Bernardo Idim  che da questa primavera ha lanciato la campagna promozionale per la formazione di quadri professionali nella ristorazione e professionalità turistica in qualità di supporter di enti professionali accreditati allo svolgimento di corsi professionali di settore, di cui il primo in itinere è il corso di “COLLABORATORE DI CUCINA” .

La figura del collaboratore di cucina interviene, a livello esecutivo, nelle attività della ristorazione a supporto dei responsabili dei processi di lavoro. L’utilizzo di metodologie di base, di strumenti e di informazioni gli consentono di svolgere attività relative alla preparazione dei pasti con competenze di base nella scelta, preparazione, conservazione e stoccaggio di materie prime e semilavorati, nella realizzazione di piatti cucinati.

Le competenze professionali che si acquisiscono servono a definire e pianificare le fasi delle operazioni da compiere sulla base delle istruzioni ricevute e del sistema di relazioni; ed a scegliere e preparare le materie prime e i semilavorati secondo gli standard di qualità definiti e nel rispetto delle norme igienico -sanitarie vigenti.

I destinatari di questo progetto sono i  giovani maggiori di 18 anni e adulti disoccupati e occupati e tra i destinatari sono compresi: i titolari di “Buono servizi al lavoro”, i percettori di reddito di cittadinanza che hanno stipulato un Patto per il lavoro (D.lgs. 4/2019 art 4,co.76), i lavoratori dipendenti di aziende posti in CIGS: per i quali è stato sottoscritto un accordo di ricollocazione,(art 24 bis, dl.gs 148/2015), con assegno di ricollocazione (AdR), che non possono beneficiare di Adr per CIGS o per i quali non sia stato sottoscritto l’accordo di ricollocazione ,(art 24 bis, dl.gs 148/2015).

Certamentel’ammissione al corso è condizionata da: presentazione dello stato di disoccupazione (DID rilasciata dal CPI);presentazione titolo di studio (licenza media inferiore) mentre il Il regolamento prevede ai partecipanti con almeno 2/3 delle ore corso frequentate e il superamento dell’esame finale il rilascio di attestato di Qualifica Professionale.

Utili per ampliare le proprie possibilità di inserimento professionale, ed avere dunque maggiori opportunità lavorative, gli attestati di qualifica professionale certificano le competenze e le conoscenze professionali acquisite da un allievo nel corso di un determinato percorso formativo.

Si tratta di un documento con il quale un Ente di formazione, ovvero un’ organizzazione regionale che offre un servizio di qualifica professionale (la Regione di residenza) certifica la frequentazione, da parte di uno studente, di un percorso istruttivo finalizzato a conferire determinate competenze culturali.

Attestato di qualifica professionale, a cosa serve e quando prenderlo

L’attestato di qualifica professionale permette dunque al corsista di esercitare il titolo conseguito e, in base alla tipologia di lavoro e corso di formazione scelto, di esercitare la professione in totale autonomia. Ma vediamo nei dettagli cos’è un attestato di qualifica professionale, la sua validità professionale e come si consegue.

L’attestato di qualifica professionale ha una piena validità in tutto il territorio nazionale, non solo nella Regione in cui è stato conseguito, ma anche nei Paesi esteri appartenenti all’Unione Europea. L’accesso al corso di qualifica professionale è possibile dopo il termine di un percorso di studi di primo grado, dopo aver ottenuto un diploma di licenza media. I corsi professionali sono comunque aperti a tutte le persone che non abbiano ancora raggiunto i 18 anni di età.

Ogni studente può optare per diversi livelli formativi: percorsi di istruzione e formazione professionale triennali, di competenza regionale, senza alcun costo.

I percorsi formativi, volti a conferire la qualifica professionale, hanno infatti una durata di tre anni, e alla fine dell’ultimo anno di corso lo studente dovrà affrontare un esame con finalità abilitative: questo certificherà le competenze acquisite dallo studente, con valore legale.

Dopo aver ottenuto il diploma di qualifica di istituto professionale, sulla base della Decreto legislativo n. 226/05, lo studente potrà optare per il proseguimento della sua carriera professionalizzante, decidendo se fermarsi o frequentare i successivi due anni di specializzazione professionale, in modo da ottenere un diploma di istruzione secondaria superiore ad indirizzo professionale. In alternativa lo studente può cercare di inserirsi subito nel mondo del lavoro, tramite l’iscrizione alle agenzie interinali e agli uffici di collocamento.

Il percorso di formazione per ottenere l’attestato di qualifica professionale: come funziona?

I settori di qualifica professionale, offerti a livello regionale, sono davvero molto numerosi e coprono diverse aree di interessi: vi sono ad esempio quelli attinenti all’industria e all’artigianato, al settore aziendale e turistico, fino a quello sanitario e dei servizi sociali, al settore dell’estetica, del benessere e del mondo artistico. Tutti i corsi mirano ad offrire ai candidati le competenze tecniche e professionali necessarie per operare adeguatamente nel settore lavorativo scelto, questi coprono infatti diversi percorsi istruttivi: attività di laboratorio e pratiche, con la possibilità di accedere a tirocini orientativi e formativi.

Diploma di qualifica professionale in modalità telematica

Si è visto che gli attestati di qualifica professionale, condotti a livello regionale, sono gratuiti e offrono una formazione aperta a quegli studenti che non hanno ancora raggiunto la maggiore età.

Con l’avvento di internet, tuttavia, si sono aperte nuove opportunità per coloro che desiderano studiare e ampliare le proprie capacità professionali pur avendo superato i 18 anni di età. Si tratta di corsi di qualifica professionale online, erogati tramite delle piattaforme di e-learning, i percorsi sono a pagamento e possono essere frequentati da tutti coloro che possiedono un diploma di licenza media.

Alla fine del percorso di studi, durante il quale il candidato avrà modo di seguire lezioni online e apprendere le competenze necessarie per il conseguimento del titolo, gli studenti potranno sostenere gli esami di qualifica professionale privatisti, recandosi presso l’istituto di competenza: l’importante è che siano in grado di documentare la propria idoneità psico-fisica per il lavoro di interesse e che, naturalmente, abbiano frequentato un corso di qualifica professionale o abbiano svolto un impiego per almeno tre anni nel settore relativo alla qualifica al quale ambiscono, purché il lavoro sia stato svolto in modo continuativo.

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