In questa puntata la Torre del Gusto percorre la Sicilia Orientale per giungere a Noto, la Capitale del Barocco. Distante pochi chilometri dalla Riserva di Vendicari, la cittadina di Noto è uno dei posti da non perdere nel vostro tour della Sicilia orientale!
Noto vi colpirà per i suoi monumenti e i palazzi storici, per l’armonia delle forme, con una architettura urbanistica che rasenta quasi la finzione! Non a caso è stata definita “La Capitale del Barocco” e il suo centro storico è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 2002.
Seguiremo due itinerari: uno artistico e l’ altro più propriamente gastronomico. Giunti nella località ciò che traspare è la cortesia nell’ accoglienza. Troviamo alloggio presso il B&B Federica. Una simpatica struttura ricettiva incuneata in una delle traverse storiche del centro storico. Dopo una colazione abbondante iniziamo il nostro tour consapevoli cheSono tante le attrazioni che offre questa cittadina, noi ve ne indichiamo cinque, quelle che assolutamente non potete perdere!
Non sarà l’attrazione principale della città ma vogliamo indicarla per prima. Il centro storico di Noto è raggiungibile da diverse vie ma accedervi dalla Porta Reale è il modo più giusto per iniziare la vostra visita nella Capitale del Barocco! La porta reale è un impattante arco di trionfo risalente all’800, progettato e costruito in occasione della visita del Re delle Due Sicilie, Ferdinando II. Attraversandolo, davanti a voi ecco l’asse principale che attraversa l’intero centro storico: Corso Vittorio Emanuele. BENVENUTI A NOTO!
Percorrendo Corso Vittorio Emanuele, a circa 100 metri di distanza, trovate la Chiesa di Santa Chiara, una architettura barocca di altissimo pregio.
Progettata dall’architetto siracusano Rosario Gagliardi nel 1730, fu completata nel 1758 ed annessa al all’ex convento delle Suore Benedettine, oggi museo civico di Noto. L’originario portale d’ingresso di questa chiesa si trovava proprio in Corso Vittorio Emanuele e successivamente fu murato dopo un lavoro di sbancamento del terreno effettuato nel corso dell’800 che lo rese di fatto impraticabile. L’interno della chiesa, con numerose decorazioni, putti e stucchi, è considerato uno dei più importanti dell’intera Sicilia per lo stile architettonico barocco. Da non perdere poi il panorama dalla terrazza di questo edificio! Con un piccolissimo contribuito, potete visitare l’ex convento delle Clarisse con la sua meravigliosa terrazza panoramica! Meraviglioso al tramonto… Indescrivibile di Notte!
E’ proprio in questo storico corso che troviamo Caffè Sicilia, fondato nel lontano 1892 è portabandiera della pasticceria e gelateria siciliana di qualità. Incastonato nel centro storico di Noto, Caffè Sicilia è una sosta obbligata non solo per i tanti turisti in visita da queste parti ma soprattutto per gli appassionati che qui sanno di poter trovare, grazie al maestro pasticcere Corrado Assenza, perfette interpretazioni di grandi classici. Granita di mandorle, limoni, gelsi e tanti altri gusti, ma anche cannoli, cassate, biancomangiare di mandorla e faccioni di Noto, lavorati artigianalmente. Ci sono poi i gelati ai gusti classici, imperdibile il cedro, e altri innovativi, da provare quello al basilico per un’esplosione di freschezza. Non mancano i dolci per celiaci.
La Cattedrale Di San Nicolò è il principale centro di culto e storicamente il più importante della città di Noto. Un gioiello barocco del 700 soggetto nel corso dei secoli a numerosi rifacimenti e ristrutturazioni, fino ad arrivare all’attuale struttura con la costruzione della Cupola nel XIX secolo ad opera di Cassone. Rimarrete sicuramente stupiti dalla bellezza e l’imponenza di questa cattedrale, che sembra dominare l’intero centro storico di Noto!
Il Palazzo dei principi di Nicolaci, riportato recentemente agli antichi splendori, è una struttura che rappresenta nella sua interezza la ricchezza artistica, l’opulenza del centro storico Netino!
Imboccando Via Nicolaci ( una perpendicolare a Corso Vittorio Emanuele) è subito riconoscibile: una facciata caratterizzata da un portale imponente e due grandi colonne iconiche, sormontate da una balconata opulenta sorretta da mensoloni in pietra scolpita raffigurante figure grottesche…
Una delle più alte rappresentazioni dello stile Barocco nel mondo! Da visitare anche gli interni di questa residenza nobiliare, completamente restaurati e restituiti alla comunità. Ma il modo migliore di apprezzare il centro di Noto è perdersi fra le piccole vie barocche e ammirare la struttura architettonica di questa città che sembra uscita da un set cinematografico. Sono tantissime le attrazioni che Noto vi offre, noi ve ne abbiamo indicato solo alcune! Palazzo Ducezio, la Chiesa del S.s. Salvatore, Villa D’Ercole il Teatro Vittorio Emanuele… Non avete che l’imbarazzo della scelta! Seguite il nostro consiglio… Perdetevi e trovatele per caso.. E’ modo migliore per SCOPRIRE e VIVERE la belleza di Noto!
Continuiamo il nostro giro verso Modica, una delle città più pittoresche della provincia di Ragusa e a dire il vero un po’ della Sicilia in generale. Tante sono le bellezze architettoniche da vedere a Modica che da alcuni anni l’UNESCO ha inserito Modica nella lista dei beni tutelati come Patrimonio dell’Umanità. a città sorge su di un esteso altopiano a 15 km di distanza da Ragusa ed un tempo era attraversata da ben due fiumi. Tra il 1700 ed il 1800 a Modica erano presenti ben 17 ponti che permettevano l’attraversamento dei torrenti, fatto che la fece assomigliare a Venezia. Inoltre lungo le sponde dei fiumi erano presenti vari mulini che col tempo vennero sostituiti da quelli industriali, mentre le acque vennero incanalate per rifornire la rete idrica cittadina.
Modica è un delle città più pittoresche della provincia di Ragusa e a dire il vero un po’ della Sicilia in generale. Tante sono le bellezze architettoniche da vedere a Modica che da alcuni anni l’UNESCO ha inserito Modica nella lista dei beni tutelati come Patrimonio dell’Umanità.
La città sorge su di un esteso altopiano a 15 km di distanza da Ragusa ed un tempo era attraversata da ben due fiumi. Tra il 1700 ed il 1800 a Modica erano presenti ben 17 ponti che permettevano l’attraversamento dei torrenti, fatto che la fece assomigliare a Venezia. Inoltre lungo le sponde dei fiumi erano presenti vari mulini che col tempo vennero sostituiti da quelli industriali, mentre le acque vennero incanalate per rifornire la rete idrica cittadina.
Il nucleo più antico di Modica ruota tutto intorno ai ruderi dell’antico castello, dove un groviglio di viuzze conduce fino al punto più alto della città.
Affianco all’architettura prettamente medievale si possono ammirare splendidi edifici, per lo più sacri, di squisito gusto barocco e suggestivi palazzi nobiliari, segno dell’antica ricchezza di Modica.
Inoltre addentrandosi nella parte più vecchia della città si possono notare le case addossate le une alle altre e spesso ricavate in parte sfruttando le cavità naturali della roccia.
Queste grotte furono abitate fin dall’epoca preistorica ed oggi numerose sono state letteralmente inglobate nelle costruzioni più recenti.
Modica è prettamente di stampo barocco, infatti delle architetture precedenti rimane ben poco, se non l’impianto medievale del centro più antico.
Tra gli edifici che mantengono ancora caratteristiche non barocche si può menzionare la Chiesa del Carmine, che presenta un portale gotico, le rovine della Chiesa del Sacramento e la Chiesa rupestre di San Niccolò Inferiore, addirittura risalente al XII secolo.
Una delle chiese barocche più belle di Modica è la Chiesa di San Giorgio, impreziosita da un’imponente scalinata di ben 250 scalini che conducono fino alla magnifica facciata.
All’interno la chiesa è suddivisa in 5 navate e custodisce preziose opere d’arte quali dipinti, stucchi ed il “tesoro” della chiesa, ovvero pezzi unici realizzati in materiali preziosi come l’argento.
Un’altra chiesa degna di nota è la Chiesa del Carmine con annesso convento. La struttura risale al 1500 e di quel periodo rimane ancora integro il portale gotico. L’interno, ad un’unica navata, presenta alcuni preziosi dipinti ed uno splendido altare in legno scolpito con magnifici stucchi.
Proseguendo lungo il corso si giunge nella parte bassa di Modica dove si possono visitare due chiese antiche, ma rifatte nel corso dei secoli, in stile barocco, si tratta della Chiesa di Santa Maria di Betlemme e la Chiesa di San Pietro.
Non distante da queste due chiese si trova l’ex convento dei Mercedari, oggi adibito a sede di due musei. All’interno si può visitare il Museo Civico, dove sono raccolte testimonianze addirittura del Paleolitico, ritrovate nelle grotte nei pressi di Modica, ed il Museo delle Arti e Tradizioni popolari, un autentico documento reale di vita e delle attività del passato di Modica.
Tutto il centro di Modica è ricco di bellezze architettoniche e basta passeggiare senza troppa fretta per gustarsele tutto fino in fondo.
Prendendo una stradina in salita ci si può inoltrare fino nella parte più alta di Modica, dove poter vedere la Cattedrale di San Giovanni, preceduta da un’elegante scalinata, il Palazzo Tommasi-Rossi, lo splendido portico del Palazzo Zacco-Pirrera e tanti altri edifici dalla facciate sontuose.
Da vedere a Modica è la visita al Museo Campailla, intitolato al medico-filosofo modicano che riuscì a curare tante persone dalla sifilide grazie ad inalazioni di mercurio tramite delle apposite botti oggi esposte al museo.
Molto suggestiva è anche una visita alla casa natale di Salvatore Quasimodo, premio Nobel per la Letteratura. All’interno la casa presenta ancora il mobilio originale e la stessa disposizione delle cose lasciata dallo scrittore.
Ma Modica è famosa anche per il cioccolato. Una tradizione, quella del cioccolato che si tramanda dal XVI secolo e che affonda le sue radici in Messico dove 3.500 anni fa i Maya e gli Aztechi utilizzavano il cioccolato come cibo degli dei. Il cioccolato di Modica è ottenuto dalla lavorazione a freddo di ingredienti altamente selezionati, escludendo pertanto la fase del concaggio. La massa di cacao viene lavorata assieme a zucchero di canna grezzo, senza aggiunta di alcun emulsionante o additivo. Grazie a questo lento e lungo processo a freddo i cristalli di zucchero rimangono integri all’interno della massa, donando al prodotto finale una consistenza granulosa e grezza.
Una volta giunti a Ragusa è impossibile non visitare Ragusa Ibla, il fulcro della città di Ragusa, il suo quartiere più affascinante grazie ai numerosi palazzi e chiese che vi si trovano.
Ragusa Ibla si estende su una piccola collina e dopo il terremoto del 1693 fu interamente ricostruita in stile barocco. Per iniziare una piacevole passeggiata alla scoperta di Ibla è bene partire da Piazza Pola. Questa piazza è la principale del quartiere ed è qui che si trovano numerosi bar, locali ed uffici comunali.
È partendo da questa piazza che potremmo andare alla scoperta delle numerose ricchezze di Ibla che si susseguono una dopo l’altra affascinando i numerosi turisti. Lasciandoci la piazza alle spalle, e percorrendo via Orfanotrofio, è possibile ammirare tutta una serie di palazzi nobiliari sia in stile barocco che rinascimentale. Dopo solo pochi passi si trovano i resti della Chiesa di Sant’Agostino un’antica chiesa della quale resta un bellissimo portale in stile gotico, essenziale ed affascinante.
Dopo la chiesa si trova il Palazzo Di Quattro risalente al ‘700. Questo palazzo fu costruito per volere del Duca Arezzi di San Filippo e solo successivamente divenne proprietà della famiglia Di Quattro.
Al piano terra si trova, oggi, una bottega di un antiquario. Proseguendo sulla stessa strada c’è la Chiesa di Santa Teresa ed il relativo collegio. Continuando la passeggiata per Ragusa Ibla, e prendendo via delle Suore, si arriva in una piccola piazza, Piazza Chiaramonte dove si erge la Chiesa di San Francesco dell’Immacolata.
opo la Chiesa di San Francesco ci troviamo a percorrere la strettissima via Chiaramonte che ci conduce al retro del Palazzo Battaglia, il primo realizzato dopo il grande terremoto. La caratteristica principale di questo palazzo sta nel fatto di avere due facciate principali, la prima visibile da via Chiaramonte e la seconda percorrendo una piccola via che divide il palazzo dalla Chiesa dell’Annunziata.
La facciata rivolta verso la Chiesa dell’Annunziata si presenta con due diversi livelli separati da una fascia in pietra.
Al pianterreno si trova un affascinante portale con ai lati due grandi finestre nello stesso stile. Al piano superiore, quello nobile, si trovano tre balconi e su quello centrale si trova un grande scudo araldico con gli stemmi delle famiglie Battaglia e Giampiccolo. La facciata che dà su via Chiaramonte è successiva e presenta un grande balcone ed un bellissimo portone d’ingresso. Al centro tra il balcone e il portone si trova una piccola finestra ovale.
Lasciando con lo sguardo il magnifico palazzo subito ci ritroviamo di fronte la Chiesa dell’Annunziata con accanto un piccolo palazzo settecentesco che dà l’impressione di appartenere alla chiesa stessa, è il Palazzo Arezzi. Ritornando in via Orfanotrofio continua la salita e ci si trova a Largo Camerina da dove è possibile prendere via Cabrera e giungere in Piazza Duomo, il cuore del barocco di Ibla. il cuore anche della cucina grazie al Ristorante del Duomo mette al bando semplicità e minimalismi per creare piatti compositi e seducenti, barocchi, ma sapientemente ancorati alla tradizione gastronomica isolana, di cui Ciccio Sultano è ormai lo chef di riferimento!
Questa piazza ha una forma irregolare ed è circondata da chiese e palazzi.
La chiesa più bella è senza dubbio quella di San Giorgio che domina l’intera pizza circondata da palazzi quali Palazzo Arezzi, caratterizzato da uno splendido arco sotto il quale passa la strada che conduce all’ex Distretto Militare. La bellezza di questa piazza è indescrivibile ed è oggi sede di numerose manifestazioni civili e religiose. Prima di abbandonare la piazza, nella parte bassa, si trova una deliziosa fontana tra i Palazzi Arezzi e Vaninata costruiti tra la fine dell’800 e l’inizio del 900.
Percorrendo la vicina via del Convento troviamo una piccola scalinata che ci porta verso la parte alta di Ibla. Una volta giunti all’estremità delle scale è possibile riconoscere i resti di un piccola piazzetta con belvedere e da qui si può percorrere via Torrenuova, e ammirare il Palazzo Capodicasa con 8 balconi sovrastati da sculture classiche, o prendere la grande scalinata che conduce alla Chiesa di Santa Maria del Gesù.
Sia la Chiesa che il connesso convento furono costruiti nel 1636 circa per volere dei frati minori.
Visto il posto scelto, la costruzione di questa chiesa fu assai complessa e di conseguenza lenta. Il convento presenta quattro livelli ognuno dei quali ospitava dei locali differenti. Al primo piano si trovavano dei magazzini in cui venivano conservati i raccolti del vicino terreno, al secondo una grande cisterna e altri magazzini, al terzo il refettorio e la cucina e al quarto le celle dei frati. Sulla parte nord del convento si trova la chiesa che nel 1963 fu molto danneggiata dal terremoto. Su via Torrenuova si trova anche la Chiesa di Santa Maria dello Spasimo. Nei pressi di questa chiesa si trova Porta Walter che, oggi, è l’unico accesso per Ibla medievale.